L’Arco di Augusto (visibile dal parco anche se non all’interno) è senz’altro uno dei monumenti più preziosi della città di Rimini che inserisce la città balneare tra le tappe culturali più prestigiose della regione.
Fu consacrato all’imperatore Augusto dal Senato romano nel 27 a.C., per il restauro della Via Flaminia da lui intrapreso, come manifestato dall’iscrizione posta sopra l’arcata.
Segnava la fine della via consolare che collegava la colonia alla capitale dell’impero, confluendo poi nell’odierno corso d’Augusto, il decumano massimo, che portava all’imbocco di un’altra via consolare, la via Emilia. Lo stile che lo caratterizza è sobrio ma allo stesso tempo solenne. Al fornice centrale si affiancano due semicolonne con capitelli corinzi sormontati da un elegante timpano.
I quattro clipei posti a lato dei capitelli rappresentano altrettante divinità romane. Rivolte verso la via Flaminia, troviamo Giove ed Apollo; rivolte verso l’interno della città troviamo Nettuno e la dea Roma. La sua funzione principale, oltre a quella di fungere da porta urbica, era quella di sostenere la grandiosa statua dell’imperatore Augusto, ritratto forse nell’atto di condurre una quadriga. Alla presenza di questo gruppo scultoreo in bronzo dorato sarebbe dovuto il nome di Porta Aurea, usato fin nel Medioevo.
La peculiarità dell’arco è il fornice troppo grande per ospitare i battenti di una porta e quindi per essere difeso: ciò in relazione alla politica dell’Imperatore Augusto, volta alla pace, la Pax Augusta, che rendeva inutile la chiusura di una porta civica. La merlatura presente nella parte superiore risale invece al Medioevo, al periodo in cui la città era ghibellina.
Fu la porta principale di Rimini fino al periodo fascista, quando, per volontà di Benito Mussolini nel 1937, vennero demolite le mura circostanti e le abitazioni civili addossate all’Arco.
La porta assunse l’aspetto odierno, isolata e decontestualizzata dalla sua originaria funzione, esclusivamente per la sua valenza propagandistica di Arco trionfale.
Foto d’archivio storiche