Il Parco Cervi è recintato da una cinta muraria edificata sotto Federico II. Le antiche mura riminesi erano strutturate in opus quadratum, che cingevano il versante meridionale dall’Arco D’Augusto al Ponte di Tiberio. Dopo le incursioni barbariche vennero abbattute molte domus e fu ricostruito un sistema fortificato.
L’area verde del Parco Cervi è costeggiata da una cinta muraria bastionata che affacciava direttamente sul corso d’acqua Ausa, prima degli interventi di bonifica degli anni Settanta. Le mura vennero edificate sotto Federico II e quindi rinforzate, ricostruite e, in parte, ampliate dai Malatesta nei due secoli successivi.
Le piu’ antiche mura riminesi, risalenti all’epoca repubblicana e ancora in parte visibili ai lati dell’Arco d’Augusto. La cortina, rinforzata da un terrapieno interno, correva su un tracciato di poco piu’ ristretto rispetto alle posteriori mura medievali sviluppandosi per tratti rettilinei intervallati da torri quadrangolari. Probabilmente in origine, le mura cingevano solo il versante meridionale dell’abitato, dall’Arco di Augusto al ponte di Tiberio, mentre il resto del perimetro era protetto dall’Adriatico e dal Marecchia in un quadro topografico che proprio alle acque assegnava un’importante funzione.
In seguito alle prime incursioni barbariche che causarono la distruzione di numerose domus del centro abitato, nella seconda meta’ del III secolo d.C., sotto Aurelio, fu costruito un nuovo sistema fortificato lungo il versante marino, inglobando al suo interno anche l’anfiteatro; la nuova cinta muraria rimase operativa per molto tempo, fino al Medioevo, quando nuove esigenze militari richiesero l’edificazione di una nuova cerchia fortificata.
Le mura aureliane presentano una struttura più incoerente rispetto a quelle repubblicane, con laterizi di dimensioni variabili, blocchi di arenaria e frammenti lapidei. Un breve tratto superstite, che include le cortine murarie e una torre quadrangolare, è ancora visibile nei pressi dell’anfiteatro.
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